lunedì 6 giugno 2011

Miliardi e miliardi di Soli splendono per un minuto

Oggi facciamo un po’ gli astronomi. Un’immagine in “bianco e nero” , ma eccezionale,  che ci permette di capire uno dei fenomeni fondamentali e più utili dell’Astrofisica: lo “scoppio” di una Supernova.


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Come vedete una stellina all’estremità di uno dei bracci di spirale lampeggia.  Sono due immagini sovrapposte, prese a distanza di tempo. Quel che ci rivela l’immagine composta è che abbiamo a che fare con  una catastrofica Supernova, che in pochi attimi diventa talmente brillante che possiamo vederla lì dove prima non vedevamo nulla.

Cosa è successo lo abbiamo già detto altre volte, ma riassumiamo per chi non avesse potuto seguire. Tipicamente, ma non solamente, una stella di grande massa, 10 volte il Sole, quando arriva al termine della sua evoluzione rischia di diventare una Supernova, un fenomeno esplosivo che in pochi secondi butta fuori tanta energia, sotto forma di radiazione e particelle, quanta il Sole nei suoi 9 miliardi di anni di esistenza (stimati).

In pratica la stella si disintegra e al centro resta una iperdensa e piccolissima stella di neutroni, grande pochi chilometri e talmente compatta che un cucchiaio della sua materia pesa quanto la Terra intera!!  Tutto il resto del gas viene espulso a velocità supersonica, e dopo qualche anno, la vediamo così per esempio :

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E’ la Nebulosa del Granchio, apparsa nel 1054 come una Supernova addirittura visibile ad occhio nudo.

Torniamo un attimo all’immagine iniziale, per stabilire la questione più importante. Le Supernovae sono grosso modo tutte comprese in un intervallo di luminosità abbastanza stretto. Conosciamo in sostanza quanto sono intrinsecamente luminose.  Allora da come le vediamo, e sapendo quanto sono luminose, possiamo stabilire la distanza della Supernova, e quindi della galassia che la ospita.

Sembra complicato ? Non lo è. Pensate a un faro, il navigante che lo vede la notte sa che faro è e quanto è luminoso. Da come lo vede, quanto più o meno luminoso, capisce quanto ne è distante.

Nel caso della galassia ospite, la arcinota M51, la distanza  è di 25 milioni di anni luce, piuttosto modesta in termini astronomici. Quello delle Supernovae è uno dei metodi più potenti per studiare le distanze nell’Universo, uno dei dati fondamentali per capire “come è fatto” e “come sta andando a finire”.

Per chi è nostalgico delle belle foto a colori che sempre mettiamo qui, ecco M51 nella migliore immagine che esista ;D

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