Una notizia ha percorso nelle ultime ore il mondo scientifico: Plastica su Titano, il grande satellite di Saturno. Agenzie si sono scorticate le mani e ovviamente su Web si sono sprecate le battute della serie "se fate picnic su Titano riportatevi a casa i Tupperware"
Simpatico. Cosa è successo realmente? La sonda Cassini, italo americana è bene ricordarlo, ha trovato il propilene sul grande satellite analizzandone la luce riflessa. Era abbastanza ovvio onestamente, o quanto meno probabile che ci fosse, dato che Titano è ricoperto di laghi e fiumi di metano e il propilene ha molto a che fare con il metano.
Il punto è che lo stesso propilene NON è una plastica, ma un componente della plastica, il polipropilene che è valsa a Natta il premio Nobel per la chimica 50 anni fa, quando la scienza contava ancora qualcosa per gli italiani.
Poca chimica che si faccia a scuola, o l'abbiano fatta i/le giornalisti/e delle agenzie, e anche poco inglese, "plastic ingredient" , che ci dice correttamente un componente della plastica, è stato promosso a "plastica", ma c'è una bella differenza fra un mattone e una casa.
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