lunedì 31 gennaio 2011

Pelle di rinoceronte ? Corteccia di sughero ? Oppure ....


L'immagine qui sopra potrebbe effettivamente sembrarci l'ingrandimento di un pezzo di coriacea pelle di rinoceronte o la  corteccia di un  vecchio albero. E' invece la immagine del suolo di Encelado, la più ravvicinata mai presa, da soli 1.700 chilometri di distanza.  Encelado è una delle lune di Saturno, piuttosto piccola, il diametro è di soli 500 chilometri, per dire la misura della pianura padana. Non ci si aspettava molto da questa luna quando  partì anni fa la missione spaziale Cassini Huygens, cui si deve questa immagine, una grande collaborazione fra NASA; Agenzia spaziale Europea ESA e ASI, la nostra Agenzia Nazionale per lo Spazio. Ed invece di sorprese ne sono venute eccome! Encelado ha  infatti tutte le carte in regola per essere in pool position per sviluppare  una qualche forma di vita organica !!

Vediamo perchè: nella parte sud di Encelado, che vediamo qui sopra, sono presenti delle fraglie molto evidenti di colore azzurro più intenso del resto della superficie. Non solo, in questa regione fa sensibilmente molto, molto più caldo che nella parte nord, un po' meno di un centinaio di gradi. Ma non è finita, guardiamo sotto:

Da quelle fraglie esce continuamente vapore d'acqua mista ad altri elementi, conme azoto  e potassio. L'immagine, sempre di Cassini, lo documenta molto bene. E inoltre se si esegue un termogramma ci si acccorge che questi pennacchi si estendono per centinaia di chilometri. Eccone uno nell'immagine sottostante.

Sotto quelle fraglie deve esserci una riserva d'acqua di notevoli proporzioni, una sorta di mini oceano, riscaldato dall'interno della piccola Luna per almeno 100 gradi rispetto al resto del corpo celeste.  Un fenomeno quindi simile ai geyser terrestri, ma molto più evidente e notevole (qui sotto uno dei geyser a Yellowstone , USA)

Temperature elevate rispetto al circondario, acqua, elementi diversi. Le evidenze per la presenza di forme di vita tanto elementari qquanto estreme , come peraltro si rilevano nei geyser terrestri,  aumentano. Il satellite che doveva passare inosservato diventa così il maggiore candidato a ospitare una qualche forma di vita nel Sistema solare. Restiamo con le orecchie tese alle prossime informazioni che avremo da Cassini, tuttora in orbita attorno a Saturno.

Infine un video della entusiasta Carolyne Porco, una degli scienziati principali della missione Cassini Huygens. 

Parla dell'atterraggio su Titano della mezzo  europeo Huygens, attaccato alla sonda Cassini, una delle maggiori imprese spaziali mai riuscite, e anche di Encelado. Val la pena di impegnarci i 17 minuti che dura, veramente, fa capire cosa vuol dire lavorare anni e poi in un attimo poter vedere, o meno, i risultati del proprio lavoro.  Le imprese spaziali sono fatte anche di questo rischio sempre presente.  Potete anche avere i sottotitoli in italiano, basta cliccare "view subtitles" in rosso e poi selezionare "italiano".  Vale la pena.

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domenica 30 gennaio 2011

Il Fascino e la Mania...

Oggi è domenica, un post leggero ma spero gradito. Torno sulle Aurore perchè ho scovato un filmato NASA veramente affascinante, se lo mettete a tutto schermo, con audio, e possibilmente con una luminosità ridotta nell'ambiente, vi sembrerà di essere in Norvegia ad assistere a questo meraviglioso spettacolo.


Se volete leggere una breve spiegazione sul fenomeno Aurora e , sopratutto, vedere una sfilata di immagini bellissime andate qui 
 
E questo era il Fascino. E ora la Mania (sia detto con simpatia e rispettto...).  Date un occhiata a questa recensione di un libro molto particolare. Specie se siete filatelici: la storia dell'Astronomia nei francobolli. Deve essere stato un lavoro incredibile ! clicca qui

venerdì 28 gennaio 2011

E le altre, sempre belle, in sfilata....


Ho ricevuto varie richieste di pubblicare anche le "altre" immagini che partecipavano alla simpatica gara di NASA per la "più bella immagine del cielo" pubblicata nel 2010. Lo faccio subito e volentieri, dato che è venerdì e un po' di bellezza per finire la settimana non guasta. Io la mia dose l'ho avuta già ieri, ora tocca a voi. (ricordate di cliccare se volete vedere i particolari, sono tutte di buona definizione).


A destra sulla parete rocciosa potete vedere una sfilata di pitture arcaiche, dipinte e incise 7.000 anni prima di Cristo, molto prima quindi di Stonhenge o dei rotoli dellla Bibbia. Si trova in un parco nazionale dello Yutah, USA, in uno stretto canyon. Finora nessuno ha trovato una spiegazione a questa sfilata di figure umane stilizzate, ma potrebbero essere collegate a un luogo, come si vede, eccezionale per l'osservazione del cielo anche a occhio nudo.


Un'immagine strana, un caso quasi unico nell'Universo. Accanto alla stella, ben nota e relativamente vicina,  LL del Pegaso, una strana struttura gassosa a spirale che ruota compiendo un giro in soli (astronomicamente parlando) 800 anni. Probabilmente si tratta di un primo sbuffo di gas emesso dalla stella che sta per finire la sua evoluzione e diventare una nebuolosa planetaria.



E' M81, una galassia a spirale che pensiamo sia estremamente simile a quella in cui viviamo noi, la Via Lattea, e che ovviamente non possiamo vedere "da fuori". Sta molto vicino a noi, a 11.8 milioni di anni luce, nella zona di cielo delimitata dalla costellazione dell'Orsa Maggiore. Il Sole, con noi e tutti gli altri pianeti sta in un braccio esterno della Via Lattea, guardando quest'immagine possiamo farcene un idea. Stare in periferia è più tranquillo, anche nell'Universo ......


Un'altra galassia a spirale, M51, ben nota e molto, molto particolare Si vede infatti benissimo, in alto, che sta interagendo con una galassia molto più piccola e probabilmente si fonderanno. M51 è assai estesa, per circa 60.000 anni luce. Le parti rosse dell'immagine di M51 sono dovute ad un filtro particolare interposto al telescopio, che fa passare sorpatutto la luce dovuta all'idrogeno. Sostanzialmente significa che in quelle parti si stanno formando fuoriosamente nuove stelle. Una nusery galattica insomma!


Un'immagine che lascia senza fiato, dovuta allo Hubble Space Telescope. E' un ammasso di stelle "giovanissime" , sono oltre 5 milioni in tutto, ancora "accerchiato" dal gas da cui si sono formate. Sta molto vicino a noi, nella Piccola Nube di Magellano, SMC,  una galassia modesta come dimensioni che è satellite della nostra Via Lattea. Con un po' di fortuna e buona vista dall'emisfero sud del mondo SMC  si può vedere ad occhio nudo, come un piccolo batuffolo in cielo.



Bellissima, ma anche un po' inquietante, dite la verità! E'
NGC 6188 (gli astronomi danno sempre nomi assai poco poetici...)  una nebuolsa in emissione di luce, a circa 4.000 anni luce da noi, nella nostra Galassia, e visibile dalll'emisfero Sud. Stelle molto massicce sono presenti in questa nebulosa e con il loro imponente effluvio di radiazione quasi scolpiscono le nubi di polvere da cui si sono formate.



E finiamo con una foto più "terrestre", quasi un messaggio di serenità e Pace.  La piccola "stellina" in alto a sinistra è invece il pianeta Marte e l'arcobaleno è un fenomeno raro. E' infatti formato dalla luce della Luna. Beato chi ne ha visto uno! L'immagine è scattata dalla sommità di un vulcano alle Hawai, USA
 
Spero di aver accontentato quanti/e me le avevano richieste

giovedì 27 gennaio 2011

E' lei la prima ?



E’  solo un puntolino rossastro su un’immagine molto più grande, ma è molto importante per la scienza: è la galassia più lontana nel tempo e nello spazio, e forse, la prima che si sia formata dopo il Big Bang, a soli 480.000 anni dall’inizio del tempo e dello spazio, almeno stando alle robuste teorie attuali sull’evoluzione dell’Universo. 

ecco in una zoomata realistica dove si trova:



Continua a leggere  cliccando qui 

mercoledì 26 gennaio 2011

Le bellissime del 2010 .....

Gli americani, si sa, fanno gare in tutti i campi. Anche in quello della foto astronomica, o più in generale, di immagini che riguardino il cielo.  E così un sito NASA ha selezionato le 10 più belle che ha presentato nel corso dell'anno e le ha fatte votare  ai propri "followers". 

Come risultato notevole della votazione le prime classificate, bellissime, non sono immagini propriamente  astronomiche, ma di fenomeni che riguardano in definitiva l'atmosfera, quasi un ritorno al "cielo" di Aristotele. Difficile commentare la bellezza, per cui metto solo una riga esplicativa sotto ogni immagine, resto ovviamente a disposizione se volete fare domande tramite i commenti. In un prossimo post le altre, egualmente belle.  (ricordarsi di cliccare sulle foto per ammirarle in dimensioni maggiori)

La prima classificata è questa:



 E' realmente impressionante e si tratta di una supercella di un uragano sul Montana, USA.


A pochissimi voti di distanza:

 
L'incredibile colonna di cenere assieme ai lampi durante l'eruzione del vulcano Eyjafjallajökul in islanda, marzo aprile 2010. La foto è di un italiano, Marco Fulle, di Trieste.


Terza classificata, un po' distante dalle altre due:


E si tratta di una splendida visione della Via Lattea in un parco naturale australiano Port Campell, a Victoria. Vi prego di notare una condizione rarissima: la luce della Via Lattea crea ombre !  occorrono ovviamente condizioni particolari: niente Luna, cielo pulitissimo, niente luci artificiali per centinaia di chilometri. però che spettacolo!

Ad un'incollatura, quasi a pari merito:

  

Un'immagine di eccezzionale dettaglio dell'eclissi totale di Sole vista in Mongolia nel 2008. Bellissimi i filamenti della corona solare messi in risalto con un paziente lavoro di tecnica di elaborazione digitale dell'immagine.

Tanta bellezza non ha bisogno di altri commenti!  Se avete curiosità scrivete !

martedì 25 gennaio 2011

La paura vista molto da vicino !!

Nei giorni scorsi, attorno al 9 gennaio, la sonda europea Mars Express ha effettuato un incontro molto ravvicinato con Phobos, una delle due piccole lune di Marte. 

La sonda dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) è passata a solo 100 chilometri da Phobos ed ha potuto rimandare a terra questa dettagliatissima immagine, in cui ad ogni pixel, elemento di immagine, corrispondono solo 8 metri su Phobos. (clicca per vedere i dettagli).



Phobos, la Paura in greco, è assieme a Deimos (il Terrore) un  satellite naturale stabile di Marte. Questi nomi, oggi assai poco simpatici...  furono loro affibbiati dopo la scoperta, alla fine dell'800, in onore dei due compagni del dio Marte descritti nell'Iliade. 

L'immagine è particolarmente importante, dato che nei prossimi mesi, una missione spaziale russo-cinese, Phobos-Grunt, tenterà di atterrare sul suolo della piccola luna marziana (grosso modo 26x21x18 chilometri le dimensioni) per analizzarla dal punto di vista chimico fisico. Quest'immagine ha permesso di scegliere al meglio possibili punti di atterraggio (entro il cerchio blu nell'immagine qui sotto) su questo gigantesco sasso celeste


L'origine dei due satelliti marziani è infatti ancora molto , molto incerta. Si è finora pensato che si trattasse di due asteroidi  passati troppo vicino a Marte e da questo "catturati" per attrazione gravitazionale, e costretti a girargli intorno

L'idea è piuttosto suggestiva, secie se si considerano confronti come quello mostrato in quest'immagine 



In alto vediamo Gaspra, un ben noto e grande asteroide, a destra in basso Phobos e a sinistra Deimos. Oggi come oggi questa ipotesi sta perdendo peso e quindi la missione russo-cinese potrà dirci molto, dato che oramai Marte, lo conosciamo bene grazie alle molte missioni spaziali che lo hanno studiato. 

Sono simili a Marte i due satelliti, il che vorrebbe dire che si sono formati insieme ? Lo sapremo presto. 

Qui sotto, in questa piccola animazione, le orbite relative delle due lune marziane:


Per finire la buffa forma del mezzo russo che si recherà su Phobos, Grunt,  a 100 milioni di chilometri da noi in media, 


 E Marte ?  ne parliamo in uno dei prossimi post, novità in vista!

lunedì 24 gennaio 2011

L'automobilista più sfortunato del'Universo

Guardate quanto è strano questo video del 1992. Una partita di football fra studenti della Pennsylvania viene resa unica dal passaggio di un notevole metorite, che sarà poi chiamato "Meteora Peekskill"



Ma dove sarà andato a cadere ? lo vediamo da questo secondo video, che si riferisce allo stesso meteorite, ripreso da altre telecamere.



E fortunatamente ha rotto solo l'auto, e non ha danneggiato persone. Grande come una pesante boccia da bowling. COmunque niente paura, bisogna dire infatti che non sono mai stati registrati danni seri a persone per la caduta di meteoriti sulla Terra.

Anche questa immagine è interessante, un pezzo dello stesso meteoririte, che si frantuma durante il volo finale come abbiamo visto, cade in una casa di Chicago, perfora il tetto, entra nello studio di una signora che abita in quella casa e disintegra una stampante .....


Le meteoriti sono sostanzialmente sassi, da pochi centimetri a vari metri, simili agli asteoridi. La composizione chimica è molto varia e possono provenire anche da urti molto consistenti sulla Luna o su Marte. In altre parole un asteroide ha colpito la Luna o Marte, formato uno dei tanti crateri che vediamo, anche ad occhio nudo nel caso della Luna, e mandato nello spazio "sassi" di varia dimensione.dai pochi centimetri, come nell'immagine qui sotto 



ai metri e le tonnellate del maggiore meteorite mai ritrovato in USA, il Willamette , oltre 15.000 chili!!



Ma perchè le meteoriti fanno scie di diverso colore quando entrano nell'atmosfera? Semplice, il colore è dato dalla differenza composizione chimica del materiale. E' esperienza comune anche per noi che materiali diversi che bruciano danno luogo a fiamme di colore diverso. Invece per il riscaldamento, che produce poi la luce che vediamo, questo non è dovuto all'attrito con l'aria, come scritto anche in molti testi scolastici, ma dalla tremenda pressione dell'aria che surriscalda la parte del meteorite che si presenta "di faccia" all'atmosfera stessa. Un po' come il muso della nostra automobile quando corriamo.  

sabato 22 gennaio 2011

Le dune di “Mars” el Salam…

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Bell’ immagine vero? Forse le dune di una spiaggia quasi incantata col mare all’orizzonte… Cliccando su di essa si vedono perfettamente i particolari tanto è alta la definizione. 

Non è però  una spiaggia ancora selvaggia nella penisola Araba, ma il cratere “Santa Maria”, su Marte, ripreso dal rover marziano NASA Opportunity. E’ stata prodotta per festeggiare il settimo anniversario del suo arrivo su Marte, nel gennaio 2004.

E’ un’immagine particolarmente curata, un mosaico di molte  prese in tre differenti bande di colore, dall’infrarosso all’ultravioletto.

Assieme al rover  gemello, Spirit, i due dovevano “lavorare” esplorando il suolo marziano  per 90 giorni solamente.Eccolo qui in una immagine scattata a terra.

mars_spirit

Ed invece siamo già, più o meno, al Sol 2500, ovvero al duemilacinquecentesimo giorno marziano, più lungo di quello terrestre di 40 minuti circa. Un record notevole di durata, evidentemente erano di costituzione robusta.  Notevoli i risultati ottenuti, anche se potevano entrambi solo “osservare” il suolo del pianeta. Comunque, grazie a loro, ne sappiamo proprio tanto di più, ad esempio abbiamo prove certe di presenza di acqua, in passato, su Marte.

Qui un breve filmato sull’avventura marziana di Opportunity



e qui sotto un’immagine interessante , il rover fotografa le sue tracce lasciate sul suolo del (desolato) Pianeta Rosso.
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Nonostante il tempo extra trascorso Opportunity funziona ancora bene. Certo è tutto impolverato, per le tempeste di sabbia marziana, e questo ne riduce l’efficienza dei pannelli solari e qualche problema alle “articolazioni” c’è, ma l’età avanza ;D

Verrà quest’anno rimpiazzato da una missione, sempre NASA, molto evoluta: MSL, che porterà su Marte un rover molto più robusto, veloce e  e versatile con a bordo una quantità di  strumenti per analizzare il suolo marziano, un vero e proprio laboratorio di geo-fisica, anzi marte-fisica….
Ma su questo ritorneremo presto. 

venerdì 21 gennaio 2011

E’ la Luna o un nuovo fanale ?

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Una mia amica di Facebook ieri ha messo un messaggio molto simpatico “…. mi sono accorta della Luna”

Effettivamente ieri sera il cielo, qui in Veneto, si è improvvisamente pulito per qualche ora per via del vento di Bora, lasciando vedere una splendida e luminosissima Luna. Il tempo è talmente ballerino nei prossimi giorni che potrebbe ripetersi lo spettacolo, anche se la Luna sta andando verso l’ultimo quarto e quindi si alza più tardi. 

Comunque chi la vedesse in questi giorni, diciamo ancora per una settimana, e avesse l’impressione che sia più “luminosa” del solito, o anche più “grande” (questo un po’ più difficile se non la avete già osservata bene in precedenza) bene, una ragione ci sarebbe. 

La Luna è infatti in questi giorni al perigeo, ossia nel punto in cui è più vicina alla Terra. L'orbita lunare infatti non è circolare, ma ellittica, e quindi il nostro satellite ha, ad ogni momento, una distanza dalla Terra diversa da quella del giorno prima.

Fra il punto di massima distanza, apogeo, e quello di minima, perigeo come abbiamo detto, la differenza non è poca, rispetto alla distanza stessa. Siamo sui 50.000 chilometri di differenza su 400.000 al massimo. 

L’immagine qui sotto riassume tutti i pochi dati necessari per capire e dà anche  un’idea di come cambiano le dimensioni apparenti della Luna

luna-perigeo

A questo punto, se abbiamo un qualune cannocchiale o binocolo a casa, possiamo divertirci a guardare la Luna, anche nei mesi prossimi ovviamente, specie quando non è piena e quindi troppo luminosa. Vedremo crateri, montagne, le ombre che scorrono sulla superficie. I ragazzi/e poi ne restano affascinati.

E’ un’ esperienza semplicissima che ci fa capire cosa provò Galilei quando, nel 1609, puntò il rudimentale cannocchiale verso il nostro satellite e trovò che non era una “palla perfetta” come volevano i filosofi… 

Provateci, specie se avete cicino ragazzi/e iin età scolare.


Non si può lasciare la Luna senza rivedere l'emozionante filmato dei primi passi umani sul nostro satellite, degli astronauti di Apollo 11.



giovedì 20 gennaio 2011

Un San Valentino “spaziale”….

San Valentino è fra un mese circa, ma meglio prendersi avanti e iniziare già a pensare cosa regalare all’amato/a. Certo tutti noi vorremmo regalargli/le la Luna, ma è piuttosto complicato….

Quest’anno però potremo seguire tutti assieme  un incontro veramente speciale per il giorno di San Valentino.

Infatti la sonda NASA Stardust (“Polvere di Stelle”) incontrerà la cometa Tempel-1 per  capire “come è fatta dentro". Ovvio che la data è stata scelta da NASA per motivi di comunicazione, forse un po’ troppo stucchevole come trovata, ma intanto guardiamoci una bellissima immagine della più bella cmeta visibile a occhio nudo degli ultimi 50 anni: la Hale Bopp, che prende, come tutte le comete, il nome da chi la avvistò per prima. Spettacolare perché rimase visibile per molte settimane sopra i nostri cieli nel 1997 con una doppia coda enorme che si estendeva per centinaia di migliaia di chilometri. 

halebopp3_pacholka_big

Ma perché proprio la Tempel-1 come obiettivo per il rendez-vous spaziale di San Valentino ? A parte il motivo semplice, ma fondamentale, che è ad una distanza e percorre un orbita tale da essere raggiungibile dalla sonda  Stardust, è che su Tempel-1 c’è un lavora lasciato a metà e qui sotto ne 
 vediamo bene la ragione.  

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E’ il nucleo della cometa, poco più di un enorme “sasso” di qualche chilometro, pensiamo all’Everest lanciato nello spazio per farci un idea, formato da un impasto di polvere primordiale e ghiacci di vari elementi.

La luminescenza che si vede è dovuta ad una specie di “nuvola” di polvere creata dall’impatto di un proiettile da 372 chili lanciatoli contro dalla sonda Nasa “Deep Impact” nel 2005. Qui sotto una ricostruzione d’artista della sonda e della cometa nel momento fatidico in cui avviene il lancio dell’impattatore, un metodo piuttosto violento e criticato, ma economico per capire cosa c’è sotto la crosta di una cometa.
 

L’impatto creò una nuvola di polvere, come abbiamo visto, che però “accecò” letteralmente la telecamera  di Deep Impact.
Questo il motivo per cui ora Stardust viene mandata ad osservare il cratere formato, in un incontro  che si spera sia risolutivo. 

Studiare le comete è infatti molto importante, dato che si presume siano rimaste intatte fin dai primi istanti della formazione del sistema solare, 4.5 miliardi di anni fa. Lì potrebbe esserci, in altre parole, il vero segreto delle nostre origini.

Ma ancora qualche parola su Stardust, una sonda molto interessante e assai meno “machista” di Deep Impact. Nel 2004 Stardust incontrò la cometa Wild2 che, come vedete qui sotto, è anch’essa di aspetto piuttosto sassoso e deludente rispetto alle comete che sviluppano la coda per effetto della radiazione solare che le "sgela" un po'.
 
wild-2

Stardust raccolse la polvere proveniente da Tempel 1 passandoci molto vicino e semplicemente raccogliendola con una specie di racchetta cosparsa di materiale “appiccicaticcio” (aerogel) che riusciva a catturare le polveri e conservarle. Ecco la racchetta cosmica qui sotto.

Stardust_Dust_Collector_with_aerogel

Il materiale poi fu lanciato sulla Terra con un’apposita capsula, atterrata il 15 Gennaio del 2006. i campioni sono stati distribuiti a laboratori selezionati di tutto il mondo, fra cui uno italiano a Napoli, per essere analizzati. E le scoperte non mancarono.

Qui sotto la capsula appena atterrata al suolo e il filmato del rientro in atmosfera ripreso da un aereo NASA.  A risentirci su questo dopo San Valentino….





mercoledì 19 gennaio 2011

A capofitto dentro la Nebulosa di Orione !!!




Un nuovo video appena rilasciato dall'Osservatorio Europeo, ESO. E' basato su un collage di dati reali, provenienti da osservazioni effettuate con i migliori telescopi esistenti al mondo.

E quindi: metti a tutto schermo e viaggia per 650 anni luce in soli 50 secondi!  Quindi  stai bene attaccato alla sedia!
 
La Nebulosa di Orione, qui sotto in un'immagine ad alta definizione che puoi prendere se ti piace, è una delle più belle e studiate del cielo. Lì si formano continuamente nuove stelle, dalla polvere della Nebulosa stessa. 

  
Quella di Orione è una delle costellazioni tipiche del cielo in inverno, alle nostre latitudini. Si individua facilmente, prendi ad esempio l'immagine qui sotto come riferimento e considera che per un po' di giorni sarà esattamente a Sud, alta nel cielo, alle 22.30 circa. Facile quindi. Provaci.


Che le costellazioni siano una costruzione della nostra mente e vadano riferite alla cultura in cui si vive è chiaro dal fatto che oggi nessuno vedrebbe in queste stelle un cacciatore a petto nudo, ricoperto con una pelle di Leone e con una grande clava nella mano destra, come i nostri antenati vedevano. 


Anzi , se fai vedere a un bambino/a di 7-8 anni queste stelle e gli/le chiedi di disegnare ciò che vede ne vengono fuori di belle, perchè congiungendo le varie stelle disegnano  "la caffettiera" o "la giostra" ;DD

martedì 18 gennaio 2011

Pianeta, Asteroide, Astronave, o che altro ?


Gli appassionati di cielo sono gente strana, passano notti insonni al freddo, fotografano a tutto spiano,  e se ne inventano di tutti i colori.  Non sempre riescono bene, comunque, le loro composizioni.

Di gran lunga questa che vediamo sopra (clicca sulla foto per ingrandire), si prende il premio per una delle più strane immagini composte mai viste.

E' un paziente e magistrale  (bisogna ammettere...) mosaico di immagini scattate sul cielo dello stupendo Capo Sunio, in Grecia. 

La parte superiore è composta da immagini del cielo notturno mentre quella inferiore da immagini del cielo diurno. 

Si vede bene nella parte superiore la chiesa di San Giovanni con il piccolo ed antico cimitero annesso.
L'immagine, curiosa è chiaramente ispirata al "Piccolo Principe", la stupenda favola, romanzo, racconto (come la chiamereste voi ?) di Antoine di Saint Exupery, basta guardare la copertina qui sotto:



Ma a noi interessa per "renderci conto" di un fenomeno banale, che abbiamo sotto gli occhi dal giorno in cui siamo nati e che spesso dimentichiamo:  il cielo gira !  

Ci gira sotto il naso, almeno questo è quello che i nostri sensi ci dicono, e nella nostra vita oramai super civilizzata ( e super comoda per fortuna) , non ne abbiamo più la percezione.

Nella parte superiore vediamo benissimo come in una notte le stelle ruotino attorno alla Polare, che è il centro immaginario di altrettante circonferenze apparenti. 

La parte inferiore ci dà invece conto del fatto che il Sole, che sorge a destra nell'immagine, descrive un semicerchio, ogni giorno diverso alle nostre latitudini, di altezza massina il 21 giugno e minima il 21 dicembre. 

Ora capiamo anche come, fino ad un centinaio di anni fa la maggior parte della gente calcolava l'ora dalla posizione del Sole o delle stelle in cielo. L'orologio era di pochi!

Tutto qui, fenomeni semplici, ma di cui faremmo bene a riapprorpiarci, quanto meno perchè sono utili anche praticamente. 

Infine un problema di percezione. quale delle due immagini vi risulta più "naturale"  quella sopra o questa qui sotto ;D  ? 

Provate a rispondere se avete voglia, è divertente vedere le differenze percettive fra le varie persone. 

lunedì 17 gennaio 2011

L'esplosione più grande di tutti i tempi ? O no ?



Il Big Bang, la Grande Esplosione.  Da sempre i media ce la "vendono" così, e noi, poveri mortali, pensiamo alla dinamite, alla bomba atomica....   e invece fu tutt'altro, non sappiamo ancora cosa, ma di sicuro non fu un'esplosione.

Ce lo spiega bene in questo video Piero Benvenuti, astrofisico, da sempre impegnato in campo spaziale. 

5 minuti per sapere cosa è successo negli ultimi 13.7 miliardi di anni, se non è un briefing questo ;DDD

Buona visione !!  Clicca qui per il video

sabato 15 gennaio 2011

10 milioni di chilometri di gas incandescente....



Giovedì scorso verso le 13.30 mentre quasi tutti noi eravamo in pausa pranzo, il Sole, stella solitamente assai tranquilla,  ha avuto un momento di intemperanza  di non poca entità.  Per il momento, comunque,  la cosa non ci danneggia.  Si è infatti verificata a quell’ora un’eruzione in superficie, probabilmente dovuta all’attività di una macchia solare, una di quelle piccole regioni del Sole che si vedono sulla sua superficie come macchie scure, ma che sono semplicemente meno calde del resto della superficie.


Leggi qui il resto della storia

venerdì 14 gennaio 2011

Da qui al Bing Bang in 5 minuti ( e ritorno!!)




Sei pronto/a per il viaggio più lungo della tua vita ?

metti l'audio ON, clicca qui e metti il video a piena pagina

Se hai domande metti un commento  e ti risponderò

giovedì 13 gennaio 2011

Affascinanti, sfuggenti, esili Aurore....



SOUND ON!
Semplice video con parlato, mettilo a tutto schermo!

Quando lo hai visto, se ti sei perso l'indirizzo, trovi qui  altre immagini.

mercoledì 12 gennaio 2011

Avete 500.000 televisori HD per vedere il cielo ?



Un polipo, un animale marino sconosciuto, un sacco di iuta sfatto ? No!

Nell’immagine qui sopra, cliccate per ingrandire, si vedono la parte nord e sud della nostra Galassia, e si distingue una specie di “muro” invalicabile costituito da miliardi e miliardi di galassie simili, o meno, alla nostra!  Alcuni particolari: in alto a sinistra la famosa M33 mentre in alto a destra, in verde, una nota regione di formazione stellare, NGC 604. 

E’ l’immagine più grande e dettagliata mai prodotta di tutto il cielo, una pietra miliare per la ricerca e l’umanità.

A vederla è decisamente “brutta” ma colleziona milioni e milioni di immagini ottenute dal 1998 ad oggi. Per vederla in tutti i suoi dettagli occorrerebbero 500.000 televisori HD messi in quadrato!!

E’ stata prodotta dagli astronomi della “SLOAN”, uno studio sistematico del cielo effettuato con un telescopio da 2.5 metri di diametro all’Osservatorio ”Apache” in Nuovo Messico. In pratica ogni notte hanno fotografato al meglio possibile un pezzettino di cielo microscopico, più volte, collezionando una marea di piccole immagini, ognuna delle quali è una miniera di informazioni su stelle, galassie, nebulose contenute in quella regione.

12 anni di lavoro intenso per produrre la mappa più dettagliata mai avuta del cielo, più di un trillione di pixel !!    

Cliccando su questa breve ma chiarissima animazione (qui sotto) si vede come si ricompongono le due mappe.